Una delle più grandi paure, per quanto riguarda il mondo dell’informatica, è l’interruzione improvvisa di corrente. Questo evento anche se sporadico e momentaneo può causare non pochi danni ad un utente o un intera azienda. A partire dalla possibile perdita di dati, fino anche alla rottura di una o più parti del nostro personal computer. Insomma può essere un autentico disastro. In questo caso ci viene incontro un dispositivo. Il gruppo di continuità o ups.
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Cos’è un ups e come funziona?
Un ups (Uninterruptible Power Supply) è un dispositivo che si preoccupa di attenuare gli sbalzi di tensione. Ci dà il tempo di capire se il blackout è prolungato nel tempo ed eventualmente spegnere il pc in modo corretto. Evitando così uno spegnimento brusco con conseguenze a volte gravi per i dati e per l’hardware (hard disk in particolare). Come funziona un UPS? Grazie ad una batteria interna il gruppo di continuità può fornire elettricità al personal computer in caso di sbalzo o blackout.
Come collegare un gruppo di continuità
Un gruppo di continuità è un dispositivo più o meno grande generalmente di forma rettangolare o quadrata, con una presa elettrica di entrata. La si contraddistingue perché è l’unica delle prese dell’UPS che ha al suo interno 3 lamette metalliche. A questa presa va collegato un classico cavo di alimentazione per pc collegato alla rete elettrica. Alcuni gruppi di continuità, come ad esempio quello in foto, hanno il cavo direttamente integrato all’interno. In questo modo abbiamo dato corrente all’UPS e alla sua batteria interna la quale comincerà a caricarsi. Fatto questo l’UPS dispone di 2-3 porte che sono le prese per l’uscita della corrente. A queste bisognerà collegare il pc, il monitor e altri dispositivi che vogliamo proteggere.
Per collegare il pc all’UPS dobbiamo individuare le prese d’uscita. Sono prese che hanno la stessa forma a trapezio della presa elettrica, precedentemente collegata per dare corrente all’UPS, ma con 3 fori stretti e lunghi. A questa presa andrà collegato un cavo particolare, detto cavo passante. Questo cavo ha la caratteristica di essere maschio da una parte (e cioè con 3 lamelle) e femmina dall’altro (e cioè con i 3 fori), questo ci permetterà di collegare il pc e il monito all’UPS. Dovremo collegare la parte con le lamelle alle prese d’uscita dell’UPS (quelle con i 3 fori) e la parte femmina (con i 3 fori) all’alimentatore del pc o del monitor.
Fatto questo abbiamo collegato l’UPS alla rete elettrica e il pc e il monito all’UPS. Abbiamo quindi posto tra il pc e la rete elettrica la batteria interna all’UPS. Questa farà da “salvagente” e ci fornirà il tempo necessario per salvare il nostro lavoro e arrestare regolarmente il pc in caso di blackout.
Dritte e consigli
Un UPS ha una sua potenza nominale che dipende da molti fattori, ma il principio logico che regola la durata di un UPS è dettato dalla quantità di carico che gli sottoponiamo. Ad esempio: se andremo a collegare ad un UPS un pc avremo 10min di tempo per salvare e spegnere, se ne colleghiamo 2 ne avremo probabilmente 5 o poco meno, perché il carico che la batteria deve sopportare è aumentato.
Un consiglio pratico può essere quello di collegare per ogni gruppo di continuità un solo personal computer e un monitor, lasciando altre periferiche come la stampante e lo scanner sulla rete elettrica normale. Così facendo avremo tutta la potenza nominale dedicata al nostro pc e in caso di blackout potremo tranquillamente salvare il lavoro svolto fino a quel momento e spegnere il pc.
Fatto questo abbiamo collegato il nostro UPS.
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