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Smart working in sicurezza: come fare

Smart working in sicurezza
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In questi ultimi anni si sviluppa anche in Italia l’utilizzo da parte di molte aziende dello Smart Working. Utile per moltissime tipologie di mansioni, permette di operare a domicilio e superare molte difficoltà anche nelle aziende. Come tutto naturalmente ha dei pro e dei contro, analizziamoli insieme e vediamo come poter ovviare al problema maggiore, quello di lavorare in Smart Working in sicurezza.

Proteggere i dati che escono dall’azienda, un problema da risolvere

Se una ditta assume del personale in Smart working è risaputo che dovrà condividere software e dati con i dipendenti. Questa è una delle operazioni che in assoluto rende vulnerabile una qualsiasi azienda. In questo momento si mettono in gioco differenti fattori, il dover portare delle informazioni su pc che non sono della rete della ditta ed utilizzare dei provider esterni.

In questi casi occorre un bravo Penetration tester che vada a provare tutti i possibili attacchi e rendere comunque inaccessibili a possibili attacchi. Non è un lavoro facile in questo caso, perché, anche se la rete interna è ben schermata i dati viaggiano all’esterno.

Ma grazie al PenTest viene valutato ogni singolo possibile attacco e suggerita la possibile soluzione. Se la ditta mette in atto tutti i suggerimenti del professionista la percentuale di pericolo viene più che dimezzata.

Effettuare un pen test ha sicuramente un costo, ma se lo si relaziona ai possibili danni e problemi che si possono avere con la ditta della quale si è dipendenti, direi che è sicuramente il miglior investimento per la serenità futura.

Dunque, anche se l’azienda non fa cenno e non prevede di effettuare alcun controllo di sicurezza, suggeriamo di provvedere ad effettuarlo sulla tua linea, per avere un quadro completo di possibili interventi per poi fare sogni sereni che i dati della ditta sono al sicuro.

Naturalmente come il Penetration Test viene effettuato da software in continua evoluzione, anche gli hackers sono sempre più evoluti, quindi se le persone che lavorano in smart working sono molte e se ne inseriscono o escludono alcune, il suggerimento che ci sentiamo di dare a tutte le ditte è sempre quello di effettuare nel tempo dei test.

Ad ogni inserimento di personale sarebbe opportuno fare un controllo della vulnerabilità della rete sia interna che esterna. Questo evita di trovarsi impreparati in qualche possibile carenza della sicurezza dei dati.

Molte aziende si trovano a dover gestire infatti i dati sensibili dei propri clienti, ecco se la tua ditta fa parte di questa categoria il test periodico diventa di fondamentale importanza.

Avere un attacco e un furto di dati potrebbe compromettere il fatturato aziendale ma anche la sua reputazione, questo porterebbe ad un crollo ancor più importante dell’azienda.

Smart working in sicurezza: una responsabilità

Chi lavora da casa ha molti vantaggi, per iniziare quello di non doversi recare in ufficio e quindi di non avere spese per il trasporto e molti altri vantaggi. Ma come tutti i lavoratori ha anche delle responsabilità.

Anche se non espressamente dichiarato è palese che ci dev’essere la massima attenzione nel trattamento dei dati che vengono condivisi in azienda.

Sarebbe opportuno che il dipendente si informasse in azienda dei metodi utilizzati per lavorare in Smart Working in sicurezza e anche sapere se verrà o meno effettuato un per capire se vi sono dei punti deboli nei mezzi di lavoro.

Purtroppo molte persone hanno ancora la convinzione che acquistando un buon antivirus i dati siano al sicuro. Grazie a questo pensiero i malintenzionati riescono ancora a lavorare indisturbati molto spesso.

Tutti i lavoratori che condividono dei dati con l’azienda o colleghi è a possibile rischio di attacco.

Dal dirigente aziendale che per un periodo lavora col suo portatile da casa fino al più comune networker che condivide i dati dei possibili clienti con l’azienda di riferimento, tutti fanno operazioni che andrebbero controllate per lavorare in Smart working in sicurezza.

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